Acido Tranexamico per la prevenzione della perdita di sangue dopo parto vaginale


L'uso di Acido Tranexamico ( Tranex ) riduce la mortalità dovuta a emorragia postpartum.
Si è determinato se la somministrazione profilattica dell'Acido Tranexamico oltre all'Ossitocina profilattica nelle donne con parto vaginale diminuisca l'incidenza di emorragia postpartum.

In uno studio multicentrico, in doppio cieco, randomizzato e controllato, le donne in travaglio con parto vaginale programmato di un singolo feto vivo a 35 o più settimane di gestazione sono state assegnate in modo casuale a ricevere 1 g di Acido Tranexamico oppure placebo, somministrati per via endovenosa, oltre all'Ossitocina profilattica dopo il parto.

L'esito primario era l'emorragia postpartum, definita come perdita di sangue di almeno 500 ml, misurata con una sacca di raccolta.

Delle 4.079 donne sottoposte a randomizzazione, 3.891 hanno avuto un parto vaginale.

L'esito primario si è verificato in 156 donne su 1.921 ( 8.1% ) nel gruppo Acido Tranexamico e in 188 su 1.918 ( 9.8% ) nel gruppo placebo ( rischio relativo, RR=0.83, P=0.07 ).

Le donne nel gruppo Acido Tranexamico hanno presentato un tasso inferiore di emorragia postpartum clinicamente significativa rispetto a quelle del gruppo placebo ( 7.8% vs 10.4%, RR=0.74, P=0.004; P=0.04 dopo aggiustamento per confronti multipli post hoc ) e hanno anche ricevuto agenti uterotonici aggiuntivi meno frequentemente ( 7.2% vs 9.7%, RR=0.75, P=0.006, P aggiustato 0.04 ).

Altri risultati secondari non differivano significativamente tra i due gruppi.

L'incidenza di eventi tromboembolici nei 3 mesi dopo il parto non differiva significativamente tra il gruppo Acido Tranexamico e il gruppo placebo ( 0.1% e 0.2%, rispettivamente, RR=0.25 ).

Tra le donne con parto vaginale che hanno ricevuto l'Ossitocina profilattica, l'uso di AcidoTranexamico non ha determinato un tasso di emorragia postpartum di almeno 500 ml significativamente più basso rispetto al tasso con placebo. ( Xagena2018 )

Sentilhes L al, N Engl J Med 2018; 379: 731-742

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